Come educatori siamo chiamati a interrogarci e a riflettere su quali siano gli strumenti, i tempi e le modalità che meglio possono sostenere e favorire il bambino nel suo sviluppo. Una delle aree di sviluppo essenziali nella costruzione dell’io psichico del bambino è costituito dal linguaggio, ed è quindi nostro dovere offrire al bambino un ambiente ricco di proposte e occasioni che favoriscano questo processo intenso e prodigioso.
I primi scambi vocalici, i momenti ludici e di dialogo nelle routines al nido sono essenziali per lo sviluppo comunicativo e linguistico. L’educatore deve assolvere due compiti essenziali: sostenere il bambino nell’assorbimento e nella costruzione del linguaggio e favorire la dimensione conoscitiva e la dimensione affettiva.
La dimensione conoscitiva viene soddisfatta dando un nome alle cose, permettendo al bambino di “appropriarsi” di oggetti e concetti.
La dimensione relazionale e affettiva è altrettanto essenziale, va aggiungersi a quella già stabilita in famiglia, stabilendo un’altra
relazione autentica e significativa che rappresenta un altro elemento fondamentale nell’acquisizione del linguaggio.
Mano a mano che il bambino cresce, aumenta il suo desiderio di conoscere nuove cose e le parole che le corrispondono. Il desiderio
di ampliare il suo vocabolario e arricchire il suo repertorio linguistico è forte, e proprio in questo periodo (intorno all’anno di vita) l’educatore può utilizzare l’attività delle nomenclature.
«Le nomenclature sono tra i materiali più rispondenti a questa necessità, favorendo lo sviluppo e l’arricchimento linguistico del bambino, aiutandolo
nell’associazione e nell’identificazione della parola
l’oggetto che gli corrisponde, in seguito nella transizione dall’oggetto concreto al simbolo dell’oggetto stesso, nella creazione di categorie, nella capacità di discriminare. Questo materiale risponde ad un’esigenza primaria del bambino e della mente umana: quella di comprendere ciò che lo circonda. Tramite la forma linguistica si attribuisce significato, si decodifica, si classifica e interpreta la realtà. Creare strutture logiche di pensiero, categorie mentali che rendono intelligibile il mondo e lo scibile, permette di appropriarsene: tramite le parole, i nomi, possediamo oggetti e concetti, creiamo e sviluppiamo un ordine psichico che ci permette di organizzare i pensieri e compiere un’opera di analisi e decifrazione del reale, attraverso la costruzione di un “sistema ordinato” dicategorizzazione, appunto – classificato» (D. Trombacco, Dare un nome alle cose per offrire il mondo).
Nella proposta di queste attività l’educatore dovrà preoccuparsi di preparare un ambiente adatto al bambino, accessibile e fruibile da lui, coniugando l’esperienza linguistica a quella esplorativa-sensoriale permettendogli così di fissare nomi e concetti al fine di arricchire il suo
vocabolario e la sua esperienza del mondo.
Dovrà farlo assecondando la tendenza naturale del bambino a toccare, manipolare, esplorare tutto ciò che incontra al fine di conoscerlo, favorendo in tal modo lo sviluppo degli «schemi percettivi mentali finalizzati ad interiorizzare (cioè ad “incorporare” nella mente) gli oggetti ed i fenomeni
che vengono colti dalla realtà»
All’interno del nostro nido insieme ad altro materiale montessoriano si affiancano così delle sacchette contenenti le nomenclature e gli oggetti “reali” se possibile da appaiare. La prima volta che vengono introdotte in sezione vengono esplorate tutti insieme alle educatrici e poi rimangono a disposizione dei piccoli che possono sceglierle nei loro momenti di lavoro. Vengono cambiate secondo le stagioni e le attività del momento e sono sempre in buona quantità per appagare questa sete di conoscenza del bambino. I disegni proposti devono sempre come raccomanda Maria Montessori rispettare la realtà ed essere belle esteticamente, un particolare a volte sottovalutato ma importante per la conoscenza della realtà.
Qui di seguito le foto con l’esempio di una presentazione delle nomenclature degli animali del bosco